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di Giuseppe Longo
Quando si parla di “Bacio delle Croci” il pensiero corre immediatamente alla tradizionale e antichissima cerimonia nella storica Pieve di San Pietro di Carnia, sopra Zuglio. Ma ce n’è anche una meno nota che si celebra a Chialminis, piccola frazione di Nimis sul monte Bernadia, con riferimenti nella vicina Chiesa della Santissima Trinità e nella sottostante valle di Lusevera. Un rito, semplice ma suggestivo, che sarà rinnovato stamane in occasione della festa agostana della Madonna delle Grazie che, oltre al “Bacio”, prevede la Messa solenne e la processione.
Il “Bacio delle Croci”.
Ma cambia totalmente la motivazione che ispira le due cerimonie. Infatti, mentre a Zuglio, il giorno dell’Ascensione (o meglio nella domenica più vicina, trattandosi di festività soppressa), le Croci riunite sul Plan da Vincule rinnovano la loro sudditanza e devozione filiale alla Chiesa Madre – che peraltro ha ancora il diritto di conferire un titolo episcopale (come era avvenuto per il defunto Pietro Brollo) -, a Chialminis, come pure a Monteaperta e nell’Alto Torre, il “Bacio delle Croci” esprime un sentimento di amicizia e fratellanza, quindi non di subalternità bensì di pari dignità fra le varie Chiese sotto il Gran Monte e la Catena dei Musi, con il quale si implora protezione per i fedeli.
Santissima Trinità a Monteaperta.
Un fascino, dunque, antico e che si rinnova proprio oggi in una splendida domenica d’agosto che invita a compiere una gita fuori porta sulla Bernadia, dalla quale si gode – e la giornata odierna, luminosissima, sicuramente lo consente – di un panorama meraviglioso che va da Lignano Sabbiadoro e Grado fino all’Istria, scorgendo nitidamente il mare. Vi si arriva salendo da Ramandolo attraverso la suggestiva strada sul costone della Bernadia oppure dalle già ricordate località di Lusevera e Monteaperta.
E una volta aver partecipato al tradizionale rito, perché non approfittare di una puntatina nelle vicinissime Grotte di Villanova e all’Abisso di Vigant che si apre, ciclopico, poco più in là sotto il borghetto che si rianima ogni fine settimana, soprattutto in estate. Perché queste realtà, questi doni della Natura, fanno parte dei richiami di quel “piccolo turismo” di cui parlavamo domenica scorsa a proposito di quanto si può ammirare a Nimis e nelle valli del Cornappo e del Torre. Dove ricca e invitante è pure l’offerta enogastronomica proposta attraverso osterie, ristoranti, agriturismi e frasche, e che, nella minuscola Chialminis, si esprime con i gustosi piatti di pesce – fatto abbastanza singolare in montagna, ma che qui si rinnova con successo da tantissimi anni – preparati dalla storica trattoria Bernadia che sorge proprio di fronte alla rinata Chiesetta di Sant’Elena Imperatrice, oggi appunto al centro della bella festa di “Madone di Grazie”.
Il Gran Monte dal sagrato.
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In copertina, ecco la Chiesetta di Sant’Elena a Chialminis.